Con l'arrivo della stagione fredda tornano a riaccendersi i riscaldamenti per la prossima stagione in tutta Italia. La data di accensione contrariamente a quanto si pensa non è libera (solo in alcune zone della Provincia di Belluno, Bolzano, Biella, Cuneo, Novara e altre che si trovano nella parte Alpina ed Appeninica), ma è regolata dal D.P.R. numero 412 del 1993 secondo una tabella divisa per Comune. Ciò riguarda sia gli impianti centralizzati che quelli autonomi.
Nel secondo caso è un po' difficile parlare di obbligo. Come fanno le autorità ad accertare che si è violato tale limite? Dovrebbero controllare i fumi di scarico e fare una verifica in quell' istante in cui sono accesi, ma è praticamente impossibile. Ad ogni modo le sanzioni vanno da 500 a 3000 euro.
Queste limitazioni non valgono per gli impianti che consentono la contabilizzazione del calore e che sono dotati di una centralina climatica o cronotermostato. I sindaci dei Comuni hanno comunque la facoltà di ampliare i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti, ma solo a fronte di comprovate esigenze di carattere eccezionale.
Che temperatura si può tenere in casa:
- 18°C + 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriale, artigianale e assimilabili;
- 20°C + 2 gradi di tolleranza per gli altri edifici (fatte salve le eccezioni previste dalla legge).
L'Italia è divisa in sei fasce di appartenenza climatica, dalla A (la più calda) alla F, la più fredda.
A seconda dell' appartenenza del proprio comune i riscaldamenti si possono accendere con questi limiti ed in queste date:
-fascia A: dal primo dicembre al 15 marzo per 6 ore giornaliere
-fascia B: dal primo dicembre al 31 marzo per 8 ore giornaliere
-fascia C: dal 15 novembre al 31 marzo per 10 ore giornaliere
-fascia D: dal primo novembre al 15 aprile per 12 ore giornaliere
-fascia E: dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore giornaliere
-fascia F: ILLIMITATO
Alla fascia E appartengono i Comuni di Milano, Torino, Venezia, alla fascia D Firenze e Roma, alla fascia C Napoli e Bari, alla fascia B Catania e Palermo. Ovviamente per i riscaldamenti autonomi sarà difficile un controllo sul rispetto delle fasce, ma in caso di accertamenti, si richiano delle multe. Per controllare la fascia di appartenenza del proprio Comune potete visitare il sito di Confedilizia.